28 feb 2012

Marlon de Azambuja / Architecture Now! / 2012

Marlon de Azambuja / Architecture Now! / 2012 / collage on wood, 105x105 cm

Marlon de Azambuja / Architecture Now! / 2012 / collage on wood, 105x105 cm

Marlon de Azambuja / Architecture Now! / 2012 / collage on wood, 105x105 cm

Marlon de Azambuja / Architecture Now! / 2012 / collage on wood, 105x105 cm

Marlon de Azambuja / Architecture Now! / 2012 / collage on wood, 105x105 cm


Edward Thomasson, Find A Problem To Solve, 2008, video for projection, 8:30 mins

3 feb 2012

FURINI ARTE CONTEMPORANEA / ART ROTTERDAM 2012

(English below)

Per la sua prima partecipazione ad Art Rotterdam – New Art Section, FURINI ARTE CONTEMPORANEA è lieta di presentare un progetto dell’artista brasiliano Marlon de Azambuja.

L’intervento, parte della serie OPERATION, consiste nel coprire completamente una parete dello spazio espositivo con stickers adesivi nei loro fogli originali e, con un apparentemente minimo intervento nell’ordine di disposizione di alcuni stickers, ottenere il massimo effetto nella partecipazione visiva dello spettatore, trattandosi di un profondo lavoro sulla percezione. Questo disordine intende creare uno spazio scomodo alla vista dell’osservatore, una sensazione che le cose siano fuori posto, in modo da permettere una riflessione su come un semplice gesto possa generare tale confusione visiva. Questo progetto è parte della più ampia produzione di Marlon de Azambuja, fondata sulla ricerca di forme presenti nella realtà ma non direttamente riconoscibili, quindi nella valorizzazione di elementi dati per scontati fino a divenire invisibili. Questo aspetto è così proiettato sul processo mentale relativo a concetti e idee.

OPERATION è un diverso approccio ai temi sviluppati da marlon de Azambuja: il contesto, l’individuo nel suo spazio, la sintesi del complesso, l’analisi delle parti nell’intero e la loro sinergia, il cambio di significato e la percezione con il minimo gesto oltre alla nuova identità che nasce da una precedente, solo per mezzo di un’idea suggerita. La serie Operations è fra i più nuovi approdi, più sottile, ma sempre forte.

Il lavoro di Marlon de Azambuja si realizza usando diversi mezzi come la fotografia, il video, l’installazione, l’intervento, la scultura, il disegno senza limiti, perché considera ogni linguaggio possibile per la comunicazione. E’ a favore di un’arte popolare, fatta di materiali comuni e semplici come nastro adesivo, carta, stampa, foto, inchiostro, per promuovere e diffondere l’idea di nuovo linguaggio devoto alla comunicazione senza usare luoghi comuni, solo mostrando le idee in modi diversi da come ci aspettiamo. Quindi, nuove identità prodotte da nuovi linguaggi per creare l’idea che abbiamo in mente ma che è già dimenticata, o impossibile da esprimere perché nella nostra memoria profonda. Parte da una visione reale per sollecitare una visione mentale, causando un’emozione e generando il senso dell’idea. Questo tipo di processo non finisce dopo il confronto con l’opera d’arte, ma continua a generare forme, oggetti, idee nella mente dello spettatore, così come il nuovo linguaggio continua la sua traduzione in contesti differenti.

Talvolta con grandi interventi (Potencial Escultorico che creano nuove forme nel contesto urbano o in spazi pubblici usando nastro adesivo colorato), altre con oggetti reali (Tate Modern 2010-2011, New Museum 2010, gabbie con la forma di architetture museali per sottolineare la rilevanza del contenitore sul contenuto), o disegnando su immagini dell’arredo urbano per creare nuove figure collegando elementi dello spazio (Metaesquema) dove, con il passare del tempo, le immagini di sfondo sbiadiranno, ma non le nuove presenze ad inchiostro.

Parte della nuova produzione sono i collages su carta Nuovo Ampliamento e i disegni su carta Nuevos Barrios, brillanti consideazioni sull’architettura, i suoi simboli e metodi, e l’espansione edilizia con i suoi effetti sull’aspetto urbano.

For its first participation at Art Rotterdam, FURINI ARTE CONTEMPORANEA is delighted to present a project by Brazilian artist Marlon de Azambuja. The intervention from the Operation series consists in completely covering a wall of the exhibition space with adhesive stickers in their original sleeves and, by an apparently minimum intervention on the ordered placement of some stickers, to obtain the maximum effect on the observer’s visual participation, being about a deep work on the perception. This disorder intends to create an uncomfortable space in the viewer's sight, a sensation that things are out of place, thus allowing the reflection on how one simple gesture can generate such visual chaos. This project is part of the Marlon de Azambuja larger production, founded on the research of forms present in the reality yet not straight recognizable, thus on the exploitation of elements taken for granted so as to become invisible. This aspect is then projected onto the mental process related to concepts and ideas. Operation is a different approach to the themes developed by Marlon de Azambuja: the context, the individual in its space, the synthesis of the complex, the analysis of the parts on the whole and their synergy, the change of the meaning and the perception with a minimal gesture besides the new identity born from an old one, just by a suggested idea. The Operation series is one of the latest landfall, subtler but strong nonetheless. The Marlon de Azambuja’s work comes into its own using different media such as photography, video, installation, intervention, sculpture, drawing without any limits, because he feels that every language is able to convey an idea. He is in favour of a popular art, made by common and simple materials such as coloured adhesive tapes, paper, print, photo and ink, to promote and diffuse the idea of a new language devoted to the communication without using commonplaces, just showing the ideas in a different way we expect them. Therefore, new identities made by new languages to shape the idea we have in our mind but already forgotten, or impossible to express because too deeply hidden in our memory. He starts from the real vision to urge a mental view, causing an emotion and generating the sense of the idea. This kind of process doesn’t stop after the comparison with the artwork but continues to generate forms, objects, ideas in the viewer’s mind, such as the new language keeps its translation in different contexts. Sometimes with big interventions, like Potencial Escultorico, creating new forms in the urban contest or in public spaces using coloured adhesive tape; others with real objects (Tate Modern 2010-2011, New Museum 2010, cages with the form of museum architectures to underline the relevance of the container on the content), or drawing on urban environment pictures to make new figures linking elements of the space (Metaesquema) where, as time is passing by, the images in the background will fade, but not the new ink works. Part of the new production are the collages on paper Nuovo Ampliamento and the drawings on paper Nuevos Barrios, clever considerations on architecture, its symbols and methods, and the building expansion with its effects on the urban look.