(English below)
Per la sua prima partecipazione ad Art Rotterdam – New Art Section, FURINI ARTE CONTEMPORANEA è lieta di presentare un progetto dell’artista brasiliano Marlon de Azambuja.
L’intervento, parte della serie OPERATION, consiste nel coprire completamente una parete dello spazio espositivo con stickers adesivi nei loro fogli originali e, con un apparentemente minimo intervento nell’ordine di disposizione di alcuni stickers, ottenere il massimo effetto nella partecipazione visiva dello spettatore, trattandosi di un profondo lavoro sulla percezione. Questo disordine intende creare uno spazio scomodo alla vista dell’osservatore, una sensazione che le cose siano fuori posto, in modo da permettere una riflessione su come un semplice gesto possa generare tale confusione visiva. Questo progetto è parte della più ampia produzione di Marlon de Azambuja, fondata sulla ricerca di forme presenti nella realtà ma non direttamente riconoscibili, quindi nella valorizzazione di elementi dati per scontati fino a divenire invisibili. Questo aspetto è così proiettato sul processo mentale relativo a concetti e idee.
OPERATION è un diverso approccio ai temi sviluppati da marlon de Azambuja: il contesto, l’individuo nel suo spazio, la sintesi del complesso, l’analisi delle parti nell’intero e la loro sinergia, il cambio di significato e la percezione con il minimo gesto oltre alla nuova identità che nasce da una precedente, solo per mezzo di un’idea suggerita. La serie Operations è fra i più nuovi approdi, più sottile, ma sempre forte.
Il lavoro di Marlon de Azambuja si realizza usando diversi mezzi come la fotografia, il video, l’installazione, l’intervento, la scultura, il disegno senza limiti, perché considera ogni linguaggio possibile per la comunicazione. E’ a favore di un’arte popolare, fatta di materiali comuni e semplici come nastro adesivo, carta, stampa, foto, inchiostro, per promuovere e diffondere l’idea di nuovo linguaggio devoto alla comunicazione senza usare luoghi comuni, solo mostrando le idee in modi diversi da come ci aspettiamo. Quindi, nuove identità prodotte da nuovi linguaggi per creare l’idea che abbiamo in mente ma che è già dimenticata, o impossibile da esprimere perché nella nostra memoria profonda. Parte da una visione reale per sollecitare una visione mentale, causando un’emozione e generando il senso dell’idea. Questo tipo di processo non finisce dopo il confronto con l’opera d’arte, ma continua a generare forme, oggetti, idee nella mente dello spettatore, così come il nuovo linguaggio continua la sua traduzione in contesti differenti.
Talvolta con grandi interventi (Potencial Escultorico che creano nuove forme nel contesto urbano o in spazi pubblici usando nastro adesivo colorato), altre con oggetti reali (Tate Modern 2010-2011, New Museum 2010, gabbie con la forma di architetture museali per sottolineare la rilevanza del contenitore sul contenuto), o disegnando su immagini dell’arredo urbano per creare nuove figure collegando elementi dello spazio (Metaesquema) dove, con il passare del tempo, le immagini di sfondo sbiadiranno, ma non le nuove presenze ad inchiostro.
Parte della nuova produzione sono i collages su carta Nuovo Ampliamento e i disegni su carta Nuevos Barrios, brillanti consideazioni sull’architettura, i suoi simboli e metodi, e l’espansione edilizia con i suoi effetti sull’aspetto urbano.